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il futuro è connessione liquigas

Liquigas -10° report di sostenibilità

Il futuro è connessione

Ci impegniamo a garantire a tutti in Italia l’accesso all’energia come bene primario fondamentale. Lo facciamo tramite una rete distributiva sempre più efficiente, una comunicazione digitale più diretta con i clienti, la realizzazione di nuovi impianti e la lotta al riempimento abusivo di bombole e serbatoi. Dalle grandi città ai piccoli centri, un impegno che si estende su tutto il territorio.

ACQUISIZIONE DI FRIULANAGAS

12.383 nuove utenze

3 tra stabilimenti e depositi

2 MLN DI EURO DI INVESTIMENTO

per la realizzazione dell’impianto di Comano Terme, con 8 km di rete canalizzata

NUOVI PROCEDIMENTI PENALI

avviati nel 2021 contro il riempimento abusivo delle bombole

94% DI BOMBOLE E GPL IN SERBATOI

consegnati entro 3 giorni dall’ordine 

Fatti e numeri chiave

Il legame che unisce l’energia italiana al metano ha ormai oltre 70 anni: partendo dalle prime condutture risalenti agli anni 40, il metano si è gradualmente diffuso come primaria fonte energetica centrale sia per uso industriale che civile. L’Italia ha sempre promosso l’uso del gas metano, come dimostrano i 1.500 punti di rifornimento dedicati all’autotrasporto, che rendono l’Italia uno dei paesi europei più metanizzati20.

Il mix di prodotti energetici delle famiglie italiane vede il metano in testa rispetto alle altre fonti di energia con una quota del 50,5%. Ciò nonostante, in Italia stiamo assistendo a un fenomeno crescente e socialmente piuttosto preoccupante: la povertà energetica, ovvero una situazione nella quale una famiglia o un individuo non sia in grado di pagare i servizi energetici primari a causa di una combinazione di basso reddito, spesa per l’energia elevata e bassa efficienza energetica nelle case21.

A causa dell’aumento del costo dell’energia, l’incidenza della spesa energetica per le famiglie italiane è passata dal 4,7% al 5,1% (prezzi dell’elettricità +35% e del gas +25%) tra il 2007 e il 2017. Si tratta di un problema che sta assumendo una dimensione sempre più rilevante e che oggi colpisce l’8,8% delle famiglie italiane (oltre 50 milioni in Europa)22.

Recentemente la Commissione Europea ha dichiarato che intende considerarla tra le priorità che andranno affrontate negli anni a venire23. Tale posizione è supportata anche dai cittadini europei che, secondo un sondaggio dell’Eurobarometro24, concordano per l’89% sul fatto che l’Unione debba garantire l’accesso all’energia a prezzi accessibili, oltre a garantire prezzi di mercato competitivi, in particolare per ridurre il numero di persone che non possono pagare le bollette energetiche.

Il rapporto OIPE sulla povertà energetica indica che l’indice di povertà energetica è più elevato nelle aree scarsamente popolate (14,4%) rispetto a quelle densamente popolate (5,2%) a testimonianza del mancato completamento della metanizzazione italiana. Infatti, nonostante le ottime premesse degli anni ‘70, il processo di diffusione della rete per la distribuzione del metano si è gradualmente arrestato e i Comuni italiani non allacciati alla rete del metano sono circa 1.300, soprattutto piccoli e montani, per un totale di più di 4 milioni di persone le cui esigenze energetiche devono essere soddisfatte da alternative al metano25 spesso a prezzi più alti. 

20. ANSA, Sono 1.500 i distributori di metano attivi in Italia.

21. Energypoverty.eu.

22. Rapporto OIPE 2020, La povertà energetica in Italia.

23. Raccomandazione n. 2020/1563/Ue del 14 ottobre 2020.

24. Eurobarometer (2019): Special Eurobarometer 492.

25. Dato Assogasliquidi, 2016.

+270

I comuni italiani non raggiunti dalla rete ricadenti nelle zone climatiche E e F (più fredde)

(Ministero delle Finanze, 2017)

50,5%

La quota del gas metano nel mix energetico delle famiglie italiane

(Mise, Relazione annuale situazione energetica nazionale dati 2020)

8,8%

Le famiglie italiane affette da povertà energetica nel 2021  

(Rapporto OIPE 2020, La povertà energetica in Italia)

L'esperto racconta

Tiziana Toto è responsabile politiche dei consumatori di CittadinanzAttiva, lavora a Cittadinanzattiva dal 2002. È Referente nazionale per le Politiche di Energia e Ambiente e Responsabile dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe.

Intervista a Tiziana Toto

Cos’è la povertà energetica? Come si manifesta in Italia e quali sono i territori più colpiti?

La povertà energetica non ha una definizione strutturata nel nostro Paese. A livello europeo, l’Osservatorio della Povertà Energetica (EPOV), ente stabilito dalla Commissione Europea nel 2016, propone una definizione comune per tutti gli Stati Membri che prende in considerazione tre aspetti: basso reddito familiare, prezzi dell’energia alti e/o in crescita, e prestazione energetica inefficiente degli edifici in materia di isolamento termico, riscaldamento sistemi e apparecchiature. Secondo le stime di EPOV, nel 2018 il fenomeno interessa 50 milioni di cittadini in Europa, fra cui 2,5 milioni di famiglie in Italia, equivalente al 8,8% della popolazione nazionale. Questi dati non sono stati aggiornati durante la pandemia ma, alla luce del peggioramento delle condizioni economiche e dell’aumento delle tariffe energetiche, possiamo suppore che il fenomeno abbia assunto dimensioni ancora più significative. La dimensione delle prestazioni inadeguate degli edifici è particolarmente considerevole per l’Italia, dove è presente una percentuale significativa di edifici costruiti prima degli anni 50, con caratteristiche energetiche che non corrispondono a criteri di efficienza moderni. l problema persiste nonostante le agevolazioni fiscali messe in campo per incoraggiare le ristrutturazioni delle abitazioni per efficientamento energetico, poiché le fasce più bisognose non ne hanno potuto usufruire per la mancanza di risorse. Questi bonus rappresentano dunque un esempio di misure governative che sono state pensate con giusta finalità ma che non prendono in considerazione adeguatamente il ruolo delle disuguaglianze sociali. In Italia, il fenomeno non è distribuito equamente sul territorio: al Sud, la percentuale della popolazione colpita va oltre il 15%, fino ad arrivare al 25%, a causa di redditi familiari ancora più bassi e di peggiori condizioni degli edifici. Paradossalmente, ciò implica che spesso le famiglie nelle Regioni più calde non abbiano accesso al raffrescamento. Inoltre, il fenomeno è più significativo nelle aree con densità demografica più bassa, spesso disconnesse dalla rete nazionale di metano. Per chi non ha accesso alla rete nazionale di metano è poi impossibile beneficiare delle misure di agevolazione sulle tariffe del gas, nonostante queste mirino a supportare le fasce più vulnerabili.

La pandemia ha visto acuirsi le disuguaglianze sociali: qual è lo scenario al 2021 e quali evoluzioni possiamo aspettarci in futuro? 

La pandemia ha fatto emergere molte diseguaglianze, innanzitutto di carattere sanitario. Abbiamo visto che alcune Regioni non erano pronte a gestire l’emergenza, sia in termini economici che in termini di reti sociali di supporto. La mancata attivazione delle reti sociali di supporto è stata poi compensata da realtà associative del terzo settore che si sono reinventate per far fronte a nuovi bisogni economici e sociali. Molte realtà imprenditoriali, soprattutto di piccole dimensioni, non riuscendo a sostenere i costi fissi durante i periodi di lockdown, hanno dovuto cessare l’attività. Di conseguenza sono aumentate le persone senza occupazione e senza reddito. La successiva riapertura, sfortunatamente, non ha migliorato la situazione. La ripresa a cavallo del 2021 e 2022 ha portato anche un aumento della richiesta di energia che, a sua volta, ha causato un’esplosione dei prezzi di carburanti e di elettricità. La spinta inflazionistica e l’aumento generalizzato dei prezzi dei beni hanno ulteriormente acuito le disuguaglianze, anche a livello territoriale. Per esempio, le persone che vivono in zone poco servite da reti di trasporto pubblico sono costrette, per necessità e spesso per lavoro, a muoversi con mezzi privati, e subiscono quindi maggiormente l’aumento dei prezzi di carburanti. Per quanto riguarda il futuro, si apre un periodo di totale incertezza. Il 2022 è cominciato con un drammatico peggioramento delle varie condizioni di cui abbiamo parlato, e la strada da percorrere è lunga e complessa. Non abbiamo la bacchetta magica, ma dobbiamo essere consapevoli dell’urgenza del problema e trovare soluzioni strategiche e strutturate. Per esempio, le oscillazioni dei prezzi dell’energia hanno visto anche una forte speculazione di mercato: le istituzioni devono agire velocemente per eliminare queste distorsioni per proteggere le fasce più vulnerabili. In questo frangente, le soluzioni non strutturali non danno sicurezza e tranquillità alle famiglie, anzi possono provocare distorsioni e iniquità. È quindi importante investire nell’educazione dei cittadini, per renderli protagonisti della transizione energetica.

La transizione verde deve essere anche giusta: che contributo può dare il settore energetico per ridurre le disuguaglianze e la povertà energetica? E quali sfide dovrà affrontare? 

L’energia non deve essere considerata solo come commodity ma come un diritto universale da garantire a tutti. Questa visione si traduce in un maggiore coinvolgimento dei cittadini che oggi sono visti spesso come ultimo anello della filiera, attraverso le soluzioni come le comunità energetiche e il consumo collettivo. Per una giusta transizione bisogna fare squadra, fare sistema, ristrutturando in senso sostenibile le nostre città e comunità. In questa visione, le aziende del settore energetico, come tutti gli altri attori privati e pubblici, possono svolgere un ruolo chiave. Accanto al core business, possono mettere a disposizione dei consumatori e delle amministrazioni pubbliche il proprio patrimonio di conoscenza sul funzionamento del mondo dell’energia e dei consumi. Possono anche fare da facilitatori in questo passaggio dalla consapevolezza all’azione concreta, mettendosi a disposizione delle comunità di riferimento. Inoltre, anche iniziative ad hoc per famiglie più vulnerabili, quali la rateizzazione dei pagamenti o le agevolazioni tariffarie possono essere efficaci per chi ha bisogno, individuando naturalmente i criteri di selezione corretti. In conclusione, le aziende possono adottare un approccio diretto ai cittadini più bisognosi e un approccio più di sistema verso le comunità locali. In quest’ottica, consiglio una crescente apertura al mondo associativo dei consumatori per raccogliere proposte e suggerimenti dei cittadini e risolvere criticità del territorio e, parallelamente, per avviare una cooperazione finalizzata all’empowerment e all’educazione della cittadinanza sui temi della sostenibilità, del cambiamento culturale e delle complessità del mondo dell’energia.

SIMONE CASCIOLI - Responsabile HSE, Sostenibilità e Innovazione

“Liquigas da sempre vede la Sicurezza, l’Innovazione e la Sostenibilità come pilastri fondamentali per portare valore alla comunità, ai clienti e alle proprie persone. L’attenzione a questi temi ci ha permesso di raggiungere obiettivi importanti, come l’implementazione di tecnologie per ridurre l’illegal filling e tutti i suoi rischi derivati, l’aumento della consapevolezza dei nostri autisti e degli utenti finali e l’innovazione lungo tutta la catena del valore. Il nostro obiettivo è di continuare a crescere puntando a diventare leader dell’energia off-grid in un futuro carbon free.”

Connettere il territorio con la nostra energia

Liquigas è presente su tutto il territorio nazionale e garantisce ogni giorno un servizio capillare a migliaia di clienti, perché crede che tutti abbiano il diritto di accedere all’energia, un bene fondamentale per cittadini e attività economiche. Grazie al proprio modello di distribuzione, svincolato dalla rete canalizzata nazionale, l’azienda riesce a raggiungere anche le aree più remote dove l’accesso all’energia è scarso o difficoltoso. Il rifornimento avviene, infatti, soprattutto attraverso trasporti stradali, e stoccato nei serbatoi di diverse misure e nelle bombole, per ogni esigenza di spazio delle attività domestiche e commerciali.

Attraverso la realizzazione e l’utilizzo delle reti canalizzate, Liquigas porta il GPL e il GNL nei centri non raggiunti dai metanodotti, supportando i cittadini di Bagnoregio (VT), il piccolo artigianato a Fabriano (AN) e il turismo nelle piccole isole come l’Isola d’Elba (LI). Ogni rete viene progettata nel rispetto delle caratteristiche paesaggistiche del territorio, e protetta da un’assistenza tecnica raggiungibile 24 ore su 24 7 giorni su 7.

L’energia è un bene primario e irrinunciabile: per questo motivo, Liquigas si impegna a garantire ai clienti una consegna sempre puntuale e affidabile. Nel corso del 2021 l’azienda è riuscita ad aumentare la percentuale delle bombole e dei serbatoi sui territori consegnati entro tre giorni dall’ordine (94% del totale), nonostante le difficoltà che la pandemia ha posto al settore della logistica.

La trasparenza nel prezzo e nelle forniture

Per assicurare ai propri clienti una fornitura senza sorprese, nel 2017 Liquigas è rendere più trasparente il prezzo in fase di ordine e in fattura a partire dalle forniture litro. Oltre alla pubblicazione di un listino indicizzato nell’area riservata ai clienti, è stato anche introdotto un nuovo layout nella fattura, che permette ai clienti di avere un riepilogo più trasparente delle varie voci della bolletta. Per il cliente è quindi chiaro da cosa è composto il listino di riferimento GPL Liquigas, cosa influenza le sue variazioni e come queste ultime si riflettano direttamente sulla spesa in bolletta, al netto delle agevolazioni riconosciute da Liquigas.

Per rendere più chiara ed efficace la comunicazione con i propri clienti, nel 2021 Liquigas ha avviato, insieme a un team cross-funzionale di SHV Energy, lo sviluppo di un nuovo Customer Portal e di una nuova applicazione mobile. Attraverso questo strumento, gli utenti di Liquigas potranno controllare il livello del proprio serbatoio, effettuare nuovi ordini, controllare il calcolo completo e dettagliato dei prezzi, e pagare le fatture in via telematica.

L’obiettivo del progetto è quello di fornire un unico punto di contatto alla propria base clienti, garantendo il massimo delle funzionalità con un’interfaccia quanto più semplice possibile

Garantire l’accesso all’energia per tutti

Nel 2021 è proseguita la realizzazione dell’impianto canalizzato a GNL per il Comune di Comano Terme (Trento), per garantire l’accesso all’energia a cittadini e imprese in un territorio in cui la rete nazionale del gas naturale si interrompe a 30 km. Nonostante i rallentamenti e le difficoltà dovuti alla pandemia, la rete è stata quasi completata al 100%, comprese anche ulteriori estensioni richieste. Oltre 200 utenze di Comano Terme hanno fatto richiesta di allacciamento alla rete. L’obiettivo è quello di consentire alla comunità locale di avere a disposizione una soluzione energetica accessibile, sicura e con un minore impatto ambientale rispetto a fonti energetiche tradizionali. Con l’allaccio delle utenze pubbliche, attualmente rifornite a gasolio che è una fonte altamente inquinante, si prevede la consegna di oltre 280 tonnellate di GNL entro il 2022.

Una nuova struttura per efficientare la distribuzione

Nel corso di 2021 Liquigas ha rivisto la propria organizzazione con interventi significativi al fine di ottimizzare la rete logistica secondaria, saturando l’utilizzo di alcuni impianti esistenti e al contempo riducendo la sovracapacità produttiva quando presente. Sono stati sospesi i depositi di Volpiano (Torino) e Casnate (Como), trasferendo l’operatività e i volumi su altri siti Liquigas. Nella stessa direzione va la vendita di due rami d’azienda operativi a Piancamuno (Brescia) e a Montalto Uffugo (Cosenza).

Il processo di ristrutturazione non ha comportato soltanto una riduzione del perimetro aziendale, ma anche un ampliamento dell’operatività. Attraverso un importante investimento, infatti, Liquigas ha acquisito il controllo al 100% della società Friulanagas, una delle principali società nell’importazione, stoccaggio, miscelazione e distribuzione di GPL in serbatoi, in bombole e per autotrazione. Grazie a quest’operazione, Liquigas ha potuto aumentare la sua presenza sul territorio: sono state servite 12.383 nuove utenze.

Con l’integrazione dei dipendenti di Friulanagas, si è anche concluso il processo di allineamento e integrazione delle procedure operative nell’ambio nazionale, finalizzata ad aumentare l’efficienza organizzativa in una logistica di continuo miglioramento del livello di servizio. 

L’impianto canalizzato di Comano Terme

I numeri

  • 870 t CO2 evitate annualmente pari al -18,4% in 6 anni*
  • -69,5% di emissioni di PM10 in 6 anni
  • 8,2 km di rete canalizzata a fine lavori
  • + 2mln € di investimento
  • 750 utenze raggiungibili dalla rete
  • 95% di rete realizzata

*qualora tutti gli utenti pubblici e almeno il 65% dei privati passino al GNL entro 6 anni

A supporto della legalità nella lotta contro l’abusivismo

I rischi associati ai riempimenti abusivi

Uno dei fenomeni più preoccupanti con cui Liquigas si trova a doversi confrontare è quello del riempimento abusivo delle bombole di gas, una pratica che contravviene a precise norme fiscali e di sicurezza e comporta numerosi e gravi rischi per la salute degli utenti. Tra questi, i quattro principali sono:  

  • Sovra-riempimento. Il riempimento abusivo delle bombole presso stazioni di servizio non consente un appropriato controllo del livello di carico della bombola. Questo fa sì che spesso venga superato il limite dell’80% fissato per legge, causando una sovrappressione che può generare esplosioni specialmente in caso di variazioni di temperatura.
  • Sotto-riempimento. L’acquisto di bombole riempite abusivamente a un livello inferiore rispetto al dichiarato comporta una frode nei confronti del cliente.
  • Mancata manutenzione. Le bombole vendute da fornitori che operano in modo abusivo non vengono manutenute: non vengono eseguiti i controlli decennali né le periodiche prove di tenuta, mettendo a rischio la sicurezza dell’utente.
  • Evasione fiscale. Spesso chi opera abusivamente, per garantire prezzi più bassi non rilascia ricevuta o fattura. All’aumentare del numero di concorrenti che operano in maniera illecita il mercato diventa sempre meno sano, con ricadute sui costi (e quindi i prezzi) per chi opera rispettando le leggi.

Spesso, non consapevoli delle conseguenze, i clienti consentono o si lasciano sfuggire i comportamenti illeciti da parte dei piccoli rivenditori, difficili da rintracciare nelle eventuali procedure legali. Questo lascia esposti i clienti stessi e, in ultima istanza, anche Liquigas, alle perdite economiche e alle conseguenze legali derivanti dai comportamenti illeciti. Grazie alla propria conoscenza del mercato, Liquigas ha stimato che il riempimento illecito delle bombole vale circa il 12,5% dell’intero mercato del GPL, pari a 70 mila tonnellate di volume. Questo si traduce in perdite di quota di mercato per Liquigas di circa 10 mila tonnellate di gas l’anno, principalmente nei territori dell’Italia centrale e meridionale. Un problema, dunque, che pesa anche sull’integrità del business oltre che sulla sicurezza dei clienti.

Il ruolo protagonista di Liquigas nella lotta all’abusivismo

Grazie all’impegno di Liquigas, dal 2012 ad oggi sono stati avviati un totale di 101 procedimenti penali contro il riempimento illecito delle bombole, di cui 12 casi chiusi con una condanna definitiva. Nel corso del 2021, sono stati avviati 10 nuovi procedimenti aventi ad oggetto l’intera filiera, dimostrando una tendenza positiva da parte degli inquirenti ad avviare procedimenti non più solo ai piccoli rivenditori, come accadeva in passato. Negli ultimi 10 anni sono state sequestrate dalle forze dell’ordine circa 9.000 bombole Liquigas che erano state utilizzate in modo improprio, di cui più di 6.000 sono state già restituite all’azienda.

Quando si parla di gestione dei rischi, la prevenzione è sempre preferibile alla mitigazione. Per ridurre il fenomeno dell’abusivismo, Liquigas non si limita a contribuire sul fronte delle azioni legali, bensì si impegna a ingaggiare i propri clienti e i tecnici di terze parti in attività di sensibilizzazione e prevenzione. Liquigas si impegna a dare informazioni chiare e facilmente comprensibili ai propri rivenditori sulle procedure di sicurezza da adottare, al fine di garantire che tutta la filiera sia consapevole dei rischi associati all’abbandono delle bombole vuote inutilizzate. 

Proteggere il nostro patrimonio tra nuove sfide

La creazione di una task force dedicata ai clienti inattivi

L’integrità delle bombole e dei serbatoi di Liquigas va preservata anche nel lungo periodo, sia per facilitarne il possibile riutilizzo che per ridurre i pericoli legati all’usura. Per questo motivo, nel 2021 Liquigas ha avviato un progetto dedicato ai clienti inattivi del segmento sfuso, ovvero clienti che non hanno richiesto da tempo un rifornimento Liquigas. Grazie a una task force dedicata, focalizzata sul comprendere e analizzare le cause della loro inattività, è già stato contattato oltre il 22% di clienti inattivi, con l’obiettivo principale di riattivare i consumi così come procedere con il ritiro del serbatoio.

Strumenti innovativi per il monitoraggio

Liquigas ha adottato delle soluzioni tecnologiche per salvaguardare l’integrità delle proprie dotazioni. Nel 2021, ha avviato un progetto di sviluppo di un’applicazione accessibile da PC con cui i rivenditori di Liquigas possono monitorare la posizione delle bombole lungo la catena del valore. L’applicazione è stata fornita da Trovan, una società che sviluppa dispositivi di RFID (Radio Frequency Identification tags). Un primo progetto pilota è stato lanciato presso l’impianto di Pomezia, dove sono presenti tre rivenditori che operano soltanto con bombole a marchio Liquigas. Una volta conclusa la fase di test, l’estensione degli e-tags RFID a tutta la rete faciliterà il tracciamento end-to-end delle bombole e l’individuazione delle aree geografiche in cui lo smarrimento di bombole e i comportamenti illeciti hanno una frequenza maggiore. Per quanto concerne i serbatoi, invece, Liquigas ha adottato gli SPINCap: un innovativo lucchetto elettronico per le valvole di carico, con funzionalità di acquisizione e registrazione dati, amministrazione e controllo, che permette di garantire ai serbatoi soltanto accessi autorizzati. Il dispositivo è facile da installare sulle valvole e si disattiva solo attraverso una chiave di sblocco con validità giornaliera. Generata da un algoritmo proprietario, la chiave è non-trasferibile e il dispositivo può essere sbloccato solo tramite un’applicazione bluetooth installata sui cellulari aziendali degli operatori di Liquigas. I lucchetti SPINCap hanno al loro interno sensori GPS e accelerometri, in grado di registrare eventuali tentativi di effrazione e di georeferenziare la posizione dei serbatoi. Nel corso del 2021, sono stati installati 7.611 nuovi SPINCap sui serbatoi. 

Protezione dei dati sensibili di Liquigas e dei nostri clienti  

La sicurezza dei sistemi informatici è un fattore sempre più centrale per un’azienda che lavora con molti clienti. Da un lato, si registra un aumento delle minacce da parte degli hacker, che sviluppano sistemi sempre più sofisticati per sottrarre i dati degli utenti, dall’altro la normativa richiede un’estrema attenzione alla conservazione e all’utilizzo dei dati, come prescritto dal GDPR, il Regolamento europeo sulla gestione dei dati, entrato in vigore il 25 maggio 2018.

Liquigas e il percorso di trasformazione digitale

Nel 2021 Liquigas ha proseguito il proprio percorso di trasformazione digitale basato su 4 pilastri: le persone, l’innovazione, l’esperienza dell’utente e la creazione di valore. Il percorso è stato disegnato tenendo in considerazione in modo ampio diversi fattori, che includono il contesto di mercato e le dinamiche di settore, i trend tecnologici, l’azienda e la visione che ha in merito al ruolo della tecnologia a supporto delle strategie di business. Le roadmap tecnologiche avviate da Liquigas in ogni ambito mirano a perseguire questi obiettivi, come ad esempio l’adozione di una strategia Data&Analytics che sta consentendo l’acquisizione di capacità di analisi sempre più ampie in un contesto sempre più dipendente dai dati, il percorso verso soluzioni in Cloud con la progressiva riduzione dei server ospitati nel proprio datacenter (-15% nel 2021), l’automazione e la rivisitazione delle reti con tecnologia SD-WAN. Per poter implementare con successo il percorso e le iniziative, Liquigas ha inoltre adottato un modello operativo agile riorganizzando la propria funzione Information Technology in tre unità denominate Innovate, Build, Run, che in ciascun momento del ciclo di vita dei progetti e dei servizi hanno a disposizione le leve più adeguate per supportarne la riuscita: dalla progettazione, all’implementazione e al supporto in esercizio, sono state messe a disposizione dell’organizzazione le risorse necessarie grazie anche al supporto del Gruppo SHV Energy.