LIFE CYCLE ASSESSMENT
Studio di confronto tra combustibili con Metodologia LCA per individuare potenziali aree di miglioramenti
1, 2, 3,...RESPIRA!
67.000 studenti coinvolti
719 classi raggiunte
232 elaborati ricevuti
CONTARINA
Partnership con Contarina per la conversione a GNL dei mezzi per la raccolta dei rifiuti
I due anni di fermo forzato dell’economia globale non sembrano essere stati in grado di rallentare l’aumento della temperatura globale. Le prime stime per il 2022 prevedono che la temperatura media globale sarà tra i 0,97 °C e 1,21 °C al di sopra di quella del periodo preindustriale (1850-1900), portando molto probabilmente il 2022 a essere l’8° anno di fila con incrementi medi di temperature superiori a 1°C11.
La principale causa di questo aumento della temperatura terrestre sono le emissioni di anidride carbonica che nel 2021 sono ritornate a crescere, arrivando oltre i 33 miliardi di tonnellate e toccando nuovamente i livelli pre-pandemia12. Purtroppo, se le emissioni nette di CO2 e degli altri gas serra non verranno azzerate entro il 2100, la temperatura aumenterà di oltre 2,5 °C, con impatti devastanti sul pianeta13, quali i fenomeni metereologici estremi come alluvioni e ondate di calore. Secondo le previsioni peggiori, l’Italia rischia di essere tra i Paesi più impattati dall’innalzamento delle temperature, con un aumento medio che va dai 5 °C ai 6 °C entro il 210014.
Per porre un freno alle emissioni nette di gas serra, durante la COP 26 i Governi di tutto il mondo hanno deciso di intensificare il loro impegno sul fronte della lotta al riscaldamento globale, attraverso la riduzione dell’uso del carbone, il blocco della deforestazione, il taglio di emissioni di CO2 e la lotta alle perdite di gas metano durante la sua estrazione, il suo trasporto e il suo utilizzo15.
In questo quadro l’Unione Europea si è posta un obiettivo estremamente ambizioso: diventare il primo continente a impatto zero sul clima entro il 205016. Per sostenere la transizione verso un’economia più verde la Commissione ha approvato l’European Green Deal destinando circa €1.800 miliardi al contrasto dei cambiamenti climatici17. Nonostante la riduzione delle emissioni di gas metano sia tra le priorità del Green Deal europeo, in questa fase di transizione l’Unione Europea ha deciso di puntare anche su di esso per combattere fonti di approvvigionamento energetico più inquinanti, come il carbone, le cui emissioni in termini di CO2 sono il 40% più alte18. L’utilizzo del metano, in particolare del biometano, proveniente dai rifiuti agricoli e compostabili, è parte dell’approccio intersettoriale scelto dall’Unione Europea per sfruttare le sinergie tra settori e ridurre le emissioni derivanti dai rifiuti se non correttamente trattati19.
11. Met Office, 2022 expected to continue run of world’s warmest years.
12. IEA, Global Energy Review 2021.
13. CMIP6 - Coupled Model Intercomparison Project Phase 6.
14. CMIP6 - Coupled Model Intercomparison Project Phase 6
15. United Nations (2021): Glasgow Climate Pact.
16. Regolamento UE 2021/1119.
17. Commissione europea, Green Deal europeo.
18. Ministero dei Trasporti, Tabella parametri standard nazionali per le emissioni di CO2.
19. Commissione europea, In primo piano: Il metano: perché?, ottobre 2021.
-55%
L’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030
(Commissione Europea, Fit for 55)
68,9mld/€
Fondi EU destinati all’italia per la transizione ecologica
(Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, 2021)
-40%
Le emissioni di CO2 del gas metano rispetto a quelle del carbone per produrre la stessa quantità di energia
(Tabella parametri standard nazionali per le emissioni di CO2)
Misurare gli imbatti dei combustibili grazie agli studi LCA
Nel 2020 è stato avviato un progetto in collaborazione con il Gruppo AWARE (Assessment on Waste and REsources) del Politecnico di Milano finalizzato a realizzare un’analisi comparativa degli impatti ambientali dei sistemi di riscaldamento alimentati da GPL, GNL, pellet e gasolio, il cui report finale è stato pubblicato nel maggio 2021.
Lo studio aveva un duplice intento: da una parte individuare i potenziali di miglioramento nell’attività di Liquigas, dall’altra quantificarne l’impatto in termini di benefici ambientali sulle filiere del settore. Questa pubblicazione rappresenta un contributo alle riflessioni sulla qualità dell’aria come parte integrante del dibattito sulle emissioni risultanti dall’uso dei combustibili fossili ed è espressione dell’impegno di Liquigas a portare quest’argomento all’attenzione degli esperti del settore e delle istituzioni. Il dibattito pubblico ad oggi risulta focalizzato principalmente sul cambiamento climatico e le emissioni di anidride carbonica, mentre Liquigas ritiene importante prevenire il rischio di trascurare i potenziali pericoli correlati alle altre sostanze tossiche rilasciate nell’aria durante la combustione di combustibili tradizionali.
Nel corso dello studio, GPL, GNL, pellet e gasolio sono stati valutati attraverso 15 indicatori selezionati per misurare l’impatto dei combustibili sulla salute umana, sull’ambiente e sulla nostra atmosfera, così come sulla comunità e sul territorio. Rispetto al gasolio e al pellet, sia il GPL che il GNL della filiera Liquigas registrano risultati migliori in relazione alla maggior parte degli indicatori ambientali identificati, inclusi l’assottigliamento dello strato di ozono, l’assorbimento di polveri sottili nel corpo umano, la tossicità per gli umani non cancerogena, l’acidificazione degli oceani, il consumo di risorse e di vettori energetici.
Anche se i risultati dimostrano che il GPL e il GNL sono preferibili rispetto ai prodotti alternativi sul mercato dal punto di vista ambientale, sono state identificate potenziali aree di miglioramento per le rispettive filiere. Per esempio, per entrambe si raccomanda di promuovere tra i clienti la sostituzione di vecchie caldaie domestiche e industriali con apparecchi moderni a condensazione, caratterizzati da un rendimento maggiore e quindi da minori emissioni di gas inquinanti a parità di calore utile prodotto. Per quanto riguarda gli interventi specifici sulle singole filiere, lato GPL lo studio raccomanda a Liquigas di:
Nella filiera del GNL, invece, raccomanda di:
MARIO GROSSO - Professore Associato di Ingegneria Ambientale, Politecnico di Milano
“Nel perseguire la lotta ai cambiamenti climatici è fondamentale non abbassare la guardia sulla qualità dell’aria. Alcune soluzioni per la generazione di energia da fonti rinnovabili quali le biomasse, infatti, potrebbero esacerbare il problema dell’inquinamento da polveri sottili soprattutto in zone come la Pianura Padana caratterizzata da condizioni metereologiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti. Le ricerche svolte dal nostro gruppo di lavoro hanno evidenziato l’importanza delle filiere del GPL e del GNL anche nel contesto domestico grazie al loro minor impatto sulla qualità dell’aria. Per esempio, nell’analisi dell’indicatore “assunzione di materiale particolato”, il GPL ha performato ben 10 volte meglio rispetto al pellet, soprattutto nei periodi di elevata elasticità atmosferica.”
La metodologia LCA
Lo studio di AWARE è stato condotto attraverso la metodologia dell’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment - LCA) che permette di quantificare i potenziali impatti sull’ambiente e sulla salute umana associati a un bene o servizio attraverso dei processi strutturati e standardizzati a livello internazionale. L’approccio LCA valuta gli impatti attuali e potenziali relativi a un processo o a un’attività nel suo intero ciclo di vita, a partire dall’estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l’uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale.
CARBON FOOTPRINT
Le emissioni dirette delle nostre unità produttive e dei nostri automezzi sono le più facili da ridurre. Anche le nostre emissioni indirette sono costantemente esaminate per valutare dove poter ottenere delle riduzioni.
CARBON IMPACT
Consideriamo il minor impatto derivante dal passaggio dei clienti a combustibili più puliti ed ecologici per compensare la nostra impronta di carbonio.
Insieme a Contarina per la produzione di energia circoalre
Ideato nel 2016, il progetto con Contarina S.p.A., società che si occupa della gestione dei rifiuti in 49 Comuni aderenti al Consiglio di Bacino Priula (Treviso), è entrato nella sua fase di attivazione e implementazione nel 2021. Contarina ha scelto come partner Liquigas nel 2019, chiedendo all’azienda di accompagnarla nel processo di evoluzione della propria organizzazione verso un’economia più virtuosa in termini di sostenibilità ambientale ed economico-finanziaria. Insieme, Contarina e Liquigas hanno creato un programma molto ambizioso: sviluppare un modello circolare di produzione di energia e trasformare Contarina in un produttore di biocarburante autosufficiente per la propria flotta a GNL e un potenziale fornitore per la rete di Liquigas.
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di conversione dei rifiuti organici raccolti da Contarina in bioGNL grazie alla dotazione tecnica sviluppata e fornita da Liquigas.
Nella fase iniziale del progetto, in cui l’impianto di trasformazione dei rifiuti organici in biometano è ancora in costruzione, Liquigas sta già supportando Contarina nella conversione della propria flotta di automezzi da combustibili tradizionali, più inquinanti, a GNL. Sono già stati convertiti circa 250 automezzi di Contarina dedicati all’attività di raccolta dei rifiuti, con l’obiettivo di arrivare al 60% dell’intera flotta nei prossimi anni. Gli automezzi sono compatibili con il biometano che verrà in futuro erogato dall’impianto in realizzazione. Per agevolare il rifornimento degli automezzi, Liquigas ha realizzato un impianto di stoccaggio ed erogazione di GNL e GNC all’interno dello stabilimento di Contarina. La conversione della flotta presenta diversi benefici. Dal punto di vista ambientale, si evidenzia il miglioramento della qualità dell’aria grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 (anidride carbonica), SO2 (anidride solforosa) e polveri sottili, così come la riduzione dell’inquinamento acustico.
Dal 2021, Liquigas si propone come fornitore per interventi di efficientamento energetico in ambienti residenziali, integrando la propria offerta energetica con soluzioni che permettano di usufruire del Superbonus e dall’Ecobonus. Attraverso il proprio partner Energo Servizi srl, società di progettazione e costruzione, specializzata nella realizzazione di depositi di stoccaggio gas e relative reti di distribuzione, Liquigas ha avviato un progetto pilota in tre Regioni: Lazio, Abruzzo e Umbria. Liquigas, insieme al partner, assiste i propri clienti nella scelta delle soluzioni più adatte alle loro esigenze, quali installazione di caldaie e realizzazione del cappotto termico, mentre l’implementazione delle soluzioni è affidata ad Energo.
La transizione energetica passa anche per lo sviluppo di combustibili alternativi alle fonti fossili quali petrolio e gas naturale. Per il gas, in particolare, una possibile alternativa è rappresentata dai biocombustibili. Liquigas, insieme al Gruppo SHV Energy, ha deciso di puntare su 3 combustibili alternativi ad alto potenziale: BioGNL, BioGPL e rDME.
BioGNL
Il bioGNL è un carburante alternativo prodotto attraverso la trasformazione di rifiuti organici e di residui delle lavorazioni agricole e dell’industria zootecnica. A marzo 2021, Liquigas ha sottoscritto un accordo quinquennale con AirLiquide per la fornitura di bioGNL: la prima partnership strategica di medio-lungo periodo in Italia per Liquigas. La partnership prevede una fornitura incrementale di bioGNL da AirLiquide, che sarà poi venduto da Liquigas ai propri clienti nel mercato dell’autotrazione. Il biometano sarà prodotto nei due impianti a Truccazzano (Milano) e a Fontanella (Bergamo) attraverso la fermentazione della parte biodegradabile di liquami zootecnici e residui agricoli e forestali provenienti dalle aziende agricole del territorio circostante.BioGPL
Il bioGPL, l’alternativa verde del gas di petrolio liquefatto (GPL), si ottiene attualmente come sottoprodotto dei processi di idrotrattamento di oli vegetali (Hydrotreated Vegetable Oil, o HVO), ad oggi il principale metodo utilizzato per la produzione di biodiesel. Grazie alla rete di SHV Energy, già distributore di bioGPL in 10 paesi Europei, Liquigas può proporre ai propri clienti un’alternativa facile da implementare e che offre emissioni di gas serra ridotterDME
Per Liquigas e SHV Energy, il dimetiletere rinnovabile (rDME) rappresenta una delle principali direzioni di sviluppo per il futuro a breve-medio termine, grazie a tecnologie di produzione già disponibili e la possibilità di ricavarlo da fonti organiche di diversa natura e abbondanti, quali reflui zootecnici, scarti vegetali della produzione di biomassa e rifiuti solidi urbani. SHV Energy e UGI Internazionale (parte del gruppo UGI Corporation), due dei maggiori distributori di GPL nel mondo, hanno unito le forze per promuovere la produzione e l’uso di rDME. L’obiettivo della joint venture è lo sviluppo di un massimo di 6 impianti di produzione entro i prossimi 5 anni, per raggiungere una capacità di produzione totale di 300.000 tonnellate di rDME all’anno entro il 2027.In linea con le aspirazioni dal Gruppo SHV Energy, Liquigas crede nella collaborazione e nella condivisone come leve per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Collaborazione che si estende anche ai fornitori, con i quali è possibile costruire una catena di fornitura sostenibile.
Per dialogare con tutte le società del Gruppo, SHV Energy ha sviluppato un percorso di formazione sulla gestione sostenibile dei processi di approvvigionamento. I partecipanti, provenienti dalle diverse società del Gruppo, hanno esplorato insieme come una gestione strutturata dell’approvvigionamento possa essere integrata in chiave sostenibilità. Durante questo percorso, i partecipanti hanno condiviso le proprie linee guida, conoscenze e best practice in merito e sviluppato nuove leve per agire su aspetti fondamentali. Tra queste rientrano i programmi di sviluppo delle relazioni con i fornitori, la valutazione del rischio di sostenibilità, e l’integrazione dei requisiti minimi di sostenibilità nei processi di qualifica dei partner commerciali.
Parallelamente al percorso formativo, è stato avviato un progetto di analisi del parco fornitori di Liquigas con l’obiettivo di identificare all’interno della supply chain i fornitori “critici”. I criteri di analisi sono stati l’impatto che i beni e servizi da essi forniti possono avere sui processi di Liquigas, sulla salute e la sicurezza, sull’ambiente e sul trattamento dei dati personali. Per valutare le performance di ogni fornitore, per ciascuno di essi è stata sviluppata una “Scorecard” che quantifica la loro esposizione al rischio secondo una scala di valutazione standard, e ne calcola il punteggio finale.
I fornitori critici identificati sono stati inseriti nel Portale Acquisti di Liquigas, SHV Energy Procurement Portal, con un duplice scopo: dare supporto ai processi negoziali e rendere le informazioni e le valutazioni dei fornitori sempre disponibili e aggiornate. Il passo successivo prevede lo sviluppo di un piano di mitigazione dei rischi, identificando ove necessario dei fornitori alternativi valutati attraverso lo stesso processo.
Parallelamente alla mappatura dei fornitori, Liquigas ha incorporato ulteriori elementi di sostenibilità nelle proprie procedure di acquisto. Per i carrelli elevatori elettrici e le automobili aziendali in leasing, i fornitori e i prodotti sono stati valutati con il metodo Total Cost of Ownership (TCO), dove i costi dovuti ai consumi di energia sono calcolati per ogni prodotto rispetto al suo intero ciclo di vita.
Inoltre, Liquigas si approvvigiona di energia elettrica da fonti rinnovabili certificate grazie all’accordo siglato nel 2020 per la fornitura di elettricità destinata agli uffici, agli stabilimenti e ad altre utenze minori.
Infine, durante la trattativa per l’acquisto di telai per le autobotti, è stato incluso tra i requisiti base l’utilizzo della classe di carburante meno inquinante.